Eventi

Progetto Europeo Hemispheres, Parigi 2011

Nell'anno 2011 Marco Fragale viene selezionato tra i giovani italiani a partecipare ad Hemispheres, un progetto europeo di scambio e formazione a Parigi, patrocinato dalla Commissione Europea,

che prevedeva la partecipazione di 20 giovani provenienti da sette Paesi europei per discutere su questioni globali a favore della solidarietà internazionale in collaborazione con l'associazione Frères des hommes. Il progetto europeo di training/action della durata di tre settimane, proponeva ai giovani partecipanti di ritorno da Parigi, la realizzazione di un evento locale che riuscisse a sensibilizzare l'opinione pubblica sul rispetto per l'ambiente e la salvaguardia di un patrimonio materiale e immateriale inestimabile. (link dell’articolo uscito su Hemispheres: http://blog.fdh.org/hemispheres/).

Dalla Francia in Sicilia con HEMISPHERES

Il titolo dell'evento locale di Marco Fragale, “Per non dimenticare”, prende spunto da una riflessione fatta da uno dei relatori il peruviano Abelardo, sulla cultura e sulla lingua di substrato quecha, lingua ufficiale dell’impero Inca, che si parlava nella costa e nella sierra centrale dell'antico Perù. Questo antichissimo idioma linguistico, oggi conosciuto soltanto dai più anziani in Perù, rischia oggi di essere dimenticato, fagocitato dalla lingua spagnola. Oggi infatti, sono pochissimi coloro che parlano in Perù il quecha, che pensano in quecha, e con la loro estinzione va via una ricchissima e consistente parte della storia dell’antico popolo Inca, nonché parte della storia della lingua mondiale. La cultura orale merita di essere recuperata e tramandata e conosciuta anche dalle nuove generazioni. Partendo da questa premessa, tale progetto ha riguardato il recupero della memoria e dell’identità locale e i danni causati dall’uomo sull’ambiente, prendendo in particolar modo come esempio la cittadina siciliana di Termini Imerese.

 Termini Imerese oggi è una cittadina industriale di trentamila abitanti, la sua storia però è più che millenaria, e affonda le sue radici nel periodo della colonizzazione greca in Sicilia e la fondazione della splendida colonia di Himera.  La città oggi, risulta del tutto trasformata a causa degli effetti dell’inquinamento industriale sul mare e la scomparsa della splendida spiaggia che ha ceduto il posto all’agglomerato industriale. Della Termini Imerese di un tempo oggi, rimane solo il ricordo degli anziani che, con nostalgia, portano in luce una fittissima rete di tradizioni oggi del tutto scomparse. Oggi infatti,  la globalizzazione sta cercando di far cadere nell’oblio l’identità locale, molto importante perché solo portando in vita la memoria e l’identità delle piccole comunità è possibile salvaguardare e pervenire all’identità globale. L'idea di Marco Fragale si è concretizzata in un evento locale nella comunità di Termini Imerese che ha coinvolto sia i giovani ragazzi che gli anziani della cittadina. Grazie alla collaborazione dei ragazzi dell’associazione locale "Città di Termini Imerese", dove svolge volontariato, che si sono messi subito all’opera, sono riusciti a portare a termine tale progetto. I ragazzi dell’associazione infatti, molti dei quali provenienti da famiglie disagiate, sono diventati giornalisti ed intervistatori, sono andati ad intervistare gli anziani del paese (nonni, zii, parenti..), e hanno portato alla luce antiche tradizioni, consuetudini, fotografie della città mettendo a confronto la Termini Imerese di ieri e quella di oggi e le trasformazione del territorio dai primi nel Novecento ai giorni nostri. Il materiale raccolto dai ragazzi poi, è stato esposto in occasione di un altro evento locale di maggiori proporzioni, come la Festa della Musica Santa Cecilia, organizzata dall’Associazione Musicale e Culturale “Città di Termini Imerese”, che si è svolta a Termini Imerese il 19 novembre di quest’anno. In tale occasione infatti, con la partecipazione di tre gruppi di bande musicali di differenti paesi, cori e gruppi musicali e con la presenza di un vasto pubblico, hanno cercanto di sensibilizzare e far riflettere, attraverso le immagini e i cartelloni creati dai ragazzi, sull’importanza della salvaguardia dell’identità locale e le conseguenze delle istallazioni di impianti industriali con gli effetti causati sull’ambiente. 

In serata poi, in occasione del concerto delle bande musicali e dei cori che ha visto la partecipazione di un vasto pubblico accorso anche dai paesi vicini, in un intervento si è parlanto del nostro progetto, della bellissima esperienza di Hemispheres e dell’associazione umanitaria Freres des Hommes, cercando di sensibilizzare quante più persone possibili. Questo evento ha riscosso un enorme entusiasmo nella cittadina delle Terme, coinvolgendo quante più persone possibili e diversa età, cercando di arrivare ad un chiaro obiettivo: il recupero della propria identità e la salvaguardia dell’ambiente.  

Local Event

The title of my local event, "Not to forget", comes from a reflection made by our Peruvian speaker, Abelardo, on Quechua culture and language. Quecua was the official language of the Inca Empire and was spoken on the coast and in the Central Sierra in Peru during ancient times. This ancient language, now spoken only by elderly in Peru, now threatens to be forgotten, swallowed up by Spanish. Today, in fact, there are very few people who speak Quechua in Peru, who think in Quechua. In the near future, with this generation disappearance, a rich and consistent part of the history of the ancient Inca people and language will probably disappear as well.

 The oral culture deserves to be picked up and passed on, and also known by younger generations. Starting from this premise, my project has involved the recovery of memory and local identity, and human-caused environmental damages, particularly by taking as an example the place where I live, the Sicilian town of Termini Imerese.

Termini Imerese is now an industrial town of thirty thousand inhabitants. Its history, however, goes back to more than thousand years, and has its roots in the period of Greek colonization in Sicily and the founding of the great colony of Himera. Our town is now completely transformed by the effects of marine pollution and the disappearance of the beautiful beach due to the industrial agglomeration. Of the ancient Termini Imerese, it now remains only the memory of the elderly, who with nostalgia bring to light a dense network of traditions now completely disappearing.
Nowadays, in fact, globalization is trying to sink into oblivion local identities - something really important because only by bringing the memory and identity of small communities alive, we can preserve local and global cultures.

 My idea has resulted in a local event in the community of Termini Imerese, and it has involved both young people and elderly of the town. Thanks to the cooperation of the kids (many coming from poor families) of the cultural and musical association "Città di Termini Imerese" - for which I volunteer -  I was able to complete my project. Indeed they became journalists and interviewers, and went to interview the old people of the town (grandparents or relatives in general) to unearth ancient traditions, anecdotes, photos of our city. The material collected in this way was exhibited during a bigger local event - Saint Cecilia Music Festival - organized by the same association on November 19. With the participation of three bands from different countries, choirs and ensembles, and at the presence of a large audience, we tried to raise awareness and reflect together (starting from the pictures and posters created by the kids) on the importance of preservation of local identity and on the consequences of industrial installations  on the environment.

 To conclude the event I presented the project Hemispheres and the association “Frères des Hommes”, still with the aim of trying to raise awareness of people concerning identity preservation and environment protection.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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